giovedì 7 novembre 2013

Diabete e osteoporosi, il rapporto è complesso

Diabete e osteoporosi, il rapporto è complesso

E' davvero difficile da estrinsecare il rapporto che esiste tra diabete ed osteoporosi. Intuitivamente si potrebbe pensare che il calo ponderale consigliato nelle persone con diabete possa in qualche modo essere positivo per la debolezza ossea, ma non sempre è così, anche per particolari componenti metaboliche che non si possono sottovalutare. Mentre nel diabete di tipo 1 ad essere alterata è soprattutto la capacità di formare nuovo tessuto osseo - fatto che comporta un bilancio "negativo" a livello dello scheletro - nel tipo 2, paradossalmente la massa ossea risulta addirittura aumentata, ma ad essere compromessa è la qualità dell'osso. Quindi, in qualche modo, esiste una profonda differenza all'origine della comorbilità, che va sempre tenuta presente. Sotto l'aspetto biochimico infatti le fibre collagene presenti nella matrice dell'osso nella persona con diabete di tipo 2 subiscono una glicosilazione. In pratica quindi l'eccesso di glucosio registrabile con l'incremento della glicemia diventa una sorta di collante sulle proteine, che ne altera la qualità. A questo processo non sfugge certo il collagene. Il risultato di questa situazione è che l'osso può risultare addirittura maggiormente fragile ed esposto a fratture, a fronte di una densità ossea che può apparire aumentata. Se a questo si aggiunge che l'osteoporosi, così come il diabete di tipo II, tende ad aumentare con l'età e che con il passare degli anni cresce anche il rischio di cadute, il rapporto tra le due patologie appare ancora più stretto.
Diabete ed osteoporosi

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