mercoledì 20 maggio 2015
Tutti i pericoli del “tecnostress”
Pensatela come volete, ma la necessità di essere sempre connessi per ricevere mail oppure per chattare con gli altri sui socila media può diventare motivo di stress cronico. La causa della tensione andrebbe ricercata nel bisogno di non staccare mai la spina e a vivere sempre accelerati, come se un breve rallentamento del ritmo facesse perdere la capacità di essere presente, nella vita e sul lavoro. Secondo un sondaggio il 22 per cento dei connazionali vive nell'ansia costante di essere sempre connesso e spesso proprio a questa "sindrome" si associano più facilmente problemi come insonnia, cefalee e problemi digestivi. "Lo stress deriva non tanto da reali situazioni di pericolo, quanto dalla distanza che esiste tra il nostro ritmo di vita e quello che la nostra fisiologia richiederebbe, che rappresenta un vero e proprio social jet lag - spiega Piero Barbanti, Primario Neurologo dell'Istituto Scientifico San Raffaele Pisana di Roma. Il nostro cervello è una macchina più lenta di quello che pensiamo, come è lento il ragionamento che ci permette di comprendere e metabolizzare gli eventi, consentendoci di neutralizzarli e proteggendoci dallo stress". Secondo l'esperto, le donne sono a rischio maggiore, pur avendo maggiori capacità di resistenza allo stress. Il momento di difficoltà più significativo per il gentil sesso coincide con l'avvento della menopausa, quando gli ormoni cessano di stimolare recettori cerebrali specifici rendendo la donna più soggetto allo stress.
Da edott
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