Controllare l’asma, missione possibile
Materiale editoriale - Descrizione e modalità di aggiornamento
Quando una malattia è cronica la grande sfida si chiama aderenza alla terapia. A questa regola generale non sfugge certo l'asma bronchiale, patologia che necessita di un controllo costante e che purtroppo non sempre è adeguatamente gestita, tanto che più di un paziente su due è a rischio di episodi di fame d'aria. Questo problema pare interessare soprattutto l'età adolescenziale-adulta, visto che sui bambini vegliano con attenzione i genitori, soprattutto per un problema di errata percezione e per l'oggettiva difficoltà di sentirsi malati (e quindi di aver bisogno di terapie) nelle fasi di remissione. "Negli intervalli senza sintomi ci si "dimentica" di essere malati, salvo poi tornare a stare male quando l'esposizione a fattori allergizzanti ambientali o alimentari scatena un nuovo attacco - spiega Lorenzo Corbetta, coordinatore del Progetto Libra (Linee guida Bpco, Rinite e Asma)". Questa sottovalutazione della cronicità e della gravità potenziale della malattia viene chiaramente dimostrata nei fatti da un parametro indiretto ma efficace a render conto della situazione, ovvero il consumo di farmaci inalatori. Oggi in Italia in media un malato utilizza ogni anno tre confezioni di medicinali, contro le dieci-dodici di cui avrebbe effettivamente bisogno. E poi magari si trova a far ricorso a medicinali da assumere in emergenza, per tamponare la situazione. Oltre ai test per il controllo dell'asma, da fare magari ogni settimana, e alle App che ricordano di assumere il farmaco, gli esperti consigliano agli asmatici almeno una spirometria l'anno. Questo esame permette di capire come affrontare la malattia caso per caso, definendo il rischio di crisi e riacutizzazione del singolo paziente.
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