Così l’altitudine aiuta la prevenzione cardiovascolare
Materiale editoriale - Descrizione e modalità di aggiornamento
Per studiare l'ipertensione si deve salire in alto. Sembra essere questo il motto del progetto Highcare coordinato da Gianfranco Parati, dell'Università di Milano-Bicocca e direttore della Cardiologia dell'Istituto Auxologico Italiano. Solo ad alta quota, secondo l'esperto, "si possono studiare correttamente i meccanismi di regolazione della pressione senza avere l'effetto confondente della malattia". Il nuovo progetto si è concentrato sull'analisi delle alterazioni nel controllo dell'apparato cardiovascolare ad alta quota: questa situazione porta ovviamente ad ipossia e come risposta l'organismo aumenta la frequenza cardiaca e la pressione arteriosa. Gli studiosi, in questa spedizione sulle montagne andine, hanno valutato così l'efficacia di un'associazione tra due antiipertensivi.
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