Micoeditoriale Luglio 2013
Fibromialgia e Morchella esculenta nella Micomedicina
Questo mese inizieremo un trittico bello e interessante che ci accompagnerà per tutta l’estate e dove si racchiude buona parte dell’aspetto teorico-concettuale della micomedicina: parleremo del trittico fibromialgia, CFS (sindrome della stanchezza cronica) e MCS (sensibilità chimica multipla), sempre con la nostra lente olistico-simbiotica filtrata attraverso i funghi. Iniziamo con la Fibromialgia, malattia che prende principalmente il sesso femminile, spesso confusa con malattie reumatologiche varie o con forme depressive, tanto che ancora oggi nosograficamente ci sono discussioni su come classificarla e spesso viene scambiata come una sindrome ansiosa con somatizzazioni. Ho parlato del trittico perché è nel contesto di queste tre patologie, in cui spesso si mescolano i sintomi, che ritengo possa svilupparsi a pieno il pensiero della micomedicina, partendo da una unica eziologia : il Micoplasma. Il fungo di riferimento di questo mese è la Morchella esculenta un buon fungo commestibile (primaverile) che cresce spontaneo e ultimamente anche coltivato, con notevoli proprietà medicinali: è un potentissimo antiossidante che unito alle sviluppate capacità chelanti (vedi in seguito sui metalli pesanti), a quelle antinfiammatorie (è paragonato al Diclofenac) e soprattutto alle capacità antibatteriche (esopolisaccaridi) che servono contro il Micoplasma, rappresenta il nutraceutico di riferimento per la Fibromialgia. Tornando al Micoplasma è molto importante un articolo di ricercatori brasiliani (inserito di seguito nel paginone centrale) sul concetto di proteino immuno dominanza (cioè la gestione del sistema immunitario dalle proteine e nucleotidi dell’ospite): essendo il più piccolo tra i batteri fornito di nucleo ma senza parete cellulare, si nasconde all’interno delle cellule agganciandosi con speciali fibrille e oltrepassando la parete grazie alle piccole dimensioni e se ne sta buono per anni inserendo il proprio dna come un’appendice di quello della cellula parassitata e dando scarsi segni della propria presenza, queste cellule (soprattutto miocellule, cellule nervose e cartilaginee/ossee) a seguito di un trauma fisico o emotivo, subiscono una sorta di cannibalizzazione dall’interno : l’acido nucleico e le proteine del Micoplasma organizzate sottraggono steroli dalla cellula soprattutto dalla parete cellulare, che per questo motivo può scoppiare liberando l’ospite oppure subire lesioni (i famosi trigger points della fibromialgia), e fino a qui nulla di eccezionale se non si trattasse di un batterio che può sopravvivere anche in una forma minerale e trasformarsi (pleomorfismo) in forme virali o batteriche passando indifferentemente dalle piante agli animali fino all’uomo e viceversa. E il Mico (plasma) non è casuale neppure nel nome, visto che convive dentro di noi grazie alla simbiosi. Che sia il Micoplasma la causa di tutto? Il concetto di proteino immuno dominanza diventa comprensibile quando il depredare la membrana cellulare porta la cellula stessa a subire mutazioni quali quantitative delle stesse proteine di membrana che possono determinare fenomeni autoimmunitari o manifestazioni allergiche o tumori. Ed il Micoplasma fermentans ha anche un’origine “militare” dalla guerra biologica degli anni 50, derivando da una mutazione genetica indotta all’epoca sulla Brucella abortus, e ritrovata ancora nei militari americani veterani della prima guerra del golfo. Proprio per questo motivo al 2) assieme ad un interessante articolo sul trattamento naturale della fibromialgia secondo il protocollo SHINE (Sleep sonno, Hormonal balance equilibrio ormonale, Immunity immunità, Nutrition nutrizione Emotions emozioni) ho voluto fare una piccola ma interessante review in italiano sui Micoplasmi.
Accanto ai Micoplasmi, c’è l’aspetto fondamentale della 3) fitochelazione che rappresenta il meccanismo con cui i funghi ci salvano dai metalli pesanti, in cui la presenza della Candida albicans ne è l’epifenomeno. La fitochelazione è prodotta in particolare dalla chitina e dal chitosano presenti nei funghi come in alghe e nei crostacei, tramite i tioni ed i gruppi sulfidrilici, ed agisce come una sostanza adsorbente che blocca le sostanze, come i metalli, che hanno cariche ioniche polari con i loro effetti riducenti (ROS) consequenziali all’organismo che li contiene. Pertanto le migliori sostanze chelanti sono i macrofunghi che non solo hanno parecchia chitina (al contrario della Candida albicans) ma anche altre sostanze con una doppia azione (chelante-antiossidante) come gli enzimi SOD (citocromi) nonché sostanze antibiotiche che agiscono contro i micoplasmi. La Candida rappresenta, come i Micoplasmi, uno stato di immunodepressione dell’organismo per la presenza dei metalli pesanti e di altre sostanze xeno-biotiche, che poi può estrinsecarsi ulteriormente in patologie sistemiche e oncologiche.
4) Carenza di Vitamina D2 e fibromialgia è il quarto articolo in cui il potere dei funghi si estrinseca con una sostanza come la Vitamina D2 di cui ogni fungo, in quantità variabile, ne è comunque ricco. Altro articolo rappresentativo di tutti i contributi che la fitoterapia dà vs la fibromialgia è quello 1) sulla Griffonia simplicifolia che fornisce una sostanza antidepressiva analoga alla serotonina la 5 idrossitriptamina, che agisce per il grande capitolo della patologia psichica strettamente correlata all’eccessivo consumo di aminoacidi argigina e triptofano dovuto alla presenza del micoplasma. Altre piante che agiscono con un meccanismo sostitutivo a sostanze carenti nella fibromialgia sono la Maca (Lepidium meyenii) per quanto riguarda l’assetto ormonale DHEA etc e l’Uncaria tomentosa (unghia di gatto) come immunostimolante.
Ultimo articolo è quello sull’osteopatia nel trattamento della fibromialgia ed ospita un gradito contributo del nostro osteopata Alessandro Di Branco insieme ad un piccolo riassunto sulle potenzialità dell’osteopatia in questa controversa patologia.
Buona lettura
Dott Maurizio Bagnato MD
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