martedì 4 giugno 2013

«Entro dieci anni farmaci su misura per battere il cancro»

«Entro dieci anni farmaci su misura per battere il cancro» 

Materiale editoriale - Descrizione e modalità di aggiornamento 

Una volta si parlava di cancro al polmone, al colon, al seno. Da domani si parlerà solo di geni mutati di Mario o di Anna. E di cure per Mario e Anna. Ora la lotta ai tumori «è una questione personale». Sembra la classica frase da film d'azione, e invece è il grande messaggio che traspare da uno dei più grandi eventi di oncologia al mondo: il meeting annunale dell'American association for cancer research, quest'anno a Denver per la centesima edizione. La promessa, è quella di cure personali ed efficaci entro dieci anni. Ne parla il Corriere della Sera. «"Dieci anni - scrive il quotidiano milanese - per la rivoluzione nella cura dei tumori. Non si curerà più l'organo malato, ma le cellule". E la cura con i farmaci "intelligenti" sarà sulle mutazioni genetiche che trasformano una cellula normale in tumorale. Cure talmente personalizzate da superare ogni limite odierno. Il risultato? "Guarigione o controllo perfetto della malattia". Lo scenario è di Eric Lander, bio-genetista del Massachusetts Institute of Technology (Mit). La platea è quella del congresso dell'American association for cancer research (Aacr) giunto alla centesima edizione. A Denver in Colorado». «Reduci dall'Aacr - prosegue l'articolo - Nicola Normanno, Cell biology and biotherapy unit della Fondazione Pascale di Napoli, e Filippo de Braud, direttore della Divisione di Farmacologia clinica e nuovi farmaci dell'Istituto europeo di oncologia (Ieo) di Milano. La sensazione di entrambi è di "rivoluzione in atto". "Ad ogni paziente la sua terapia", dice de Braud. Bersaglio le mutazioni genetiche. Tra cinque anni saranno pronti i test per individuarle persona per persona. E tra circa dieci, la tecnologia consentirà di predisporre "correzioni" ad hoc. Cure ad hoc. Spiega de Braud: "Sequenziato l'intero genoma umano, ora si stanno classificando tutte le mutazioni che caratterizzano la differenza tra i tessuti normali e quelli neoplastici. Contemporaneamente si lavora per avere una tecnologia affidabile e a costi accettabili per la pratica clinica"». «Normanno - conclude il Corriere - parla di due novità. Una cattiva ed una buona. La cattiva? "Il tumore (dice lo scienziato del Pascale), nella maggioranza dei casi, è una malattia complessa caratterizzata da numerose alterazioni di geni che inducono la sua crescita. Complessità ulteriormente aumentata dall'interazione tra il tumore e le cellule normali che lo circondano". E la novità buona? Quanto annunciato da Lander. In pratica il mirino dell'arma è ormai ultrapreciso. "E sono state costruite le armi per affrontare la malattia in modo diverso, cioè andando a colpire bersagli specifici in ogni singolo paziente"». 
Articolo

Nessun commento:

Posta un commento