CFS, un problema da tenere presente
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Una serie di racconti di pazienti riaccende la luce sulla sindrome da stanchezza cronica, meglio nota come CFS (Chronic Fatigue Syndrome). Il quadro può colpire persone di ogni età ed è fondamentale giungere presto ad una diagnosi, come ricorda Umberto Tirelli, Direttore del Dipartimento di Oncologia Medica dell'Istituto dei Tumori di Aviano, tra i maggiori esperti italiani sul quadro patologico. Non bisogna infatti dimenticare, a detta dell'esperto, che una fortissima astenia rappresenta uno dei sintomi più frequentemente riportati al medico di medicina generale al momento della visita e come questo quadro possa essere legato ad un insieme di cause organiche ben definite, come ad esempio la presenza di un tumore, un quadro di ipotiroidismo non riconosciuto o più semplicemente una condizione depressiva. Una volta giunti a riconoscere la patologia, in ogni caso, occorre mettere in atto un trattamento mirato, che consenta innanzitutto di contrastare il dolore che è un segno presente nel quadro clinico. Si tratta quindi di attivare una serie di proposte terapeutiche, pur se in assenza di una ben definita terapia causale, che consentano di migliorare la situazione e diano speranza di arrivare ad una soluzione definitiva della patologia. In genere il cocktail di cure si basa su mutamenti dello stile di vita e su un insieme di interventi farmacologici che prevede l'impiego di diverse componenti, come antivirali, cortisonici, regolatori del sistema immunitario e anche semplici integratori.
CFS, un problema da tenere presente
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