Ebola, una nuova epidemia in Africa
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Il virus Ebola, ciclico allarme di ritorno che si riaccende spesso nei paesi dell'Africa equatoriale come Zaire e Sudan, è drammaticamente forte. Porta a febbre elevata, vomito, diarrea gravi disturbi respiratori. E spesso, purtroppo, fa morire, perché nel suo Rna è disegnato anche il potere di provocare emorragie diffuse, che colpiscono gli organi interni. Oggi la febbre emorragica causata da questo virus ritorna a far paura, anche perché responsabile di quanto si sta verificando in alcune aree della Guinea è il ceppo più virulento dei quattro che possono attaccare l'uomo. Nelle due comunità del Paese africane interessate dall'infezione la mortalità è già terribilmente elevata: siamo al 71 per cento. La media di mortalità del virus è peraltro più elevata, aggirandosi intorno all'80 per cento. Come spiega Silvia Mancini di Medici senza frontiere, il fatto che il virus porti rapidamente a morte chi ne è colpito paradossalmente può rappresentare un elemento positivo in termini di diffusione dell'infezione, perché diventa molto difficile la trasmissione interumana. Certo è che "si sa pochissimo del virus e purtroppo non esiste una cura", dice Mancini. Al momento, infatti, l'unico trattamento che viene effettuato è l'idratazione e un approccio sintomatico sulla febbre e sul dolore. La speranza per chi non è colpito dal virus è tenerlo lontano: l'infezione si manifesta con sintomi simili a quelli della malaria, almeno nella prima fase, poi il virus attacca il sistema immunitario ed inizia a determinare le gravissime emorragie. L'incubazione può essere solo di due giorni.
Ebola virus
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