Movimento su misura per una salute di ferro
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Lo sport può essere una medicina, che proprio per questa sua prerogativa va assunta con dosaggi precisi e in base alle caratteristiche della persona che lo pratica. Farne poco non serve, ma esagerare può dare effetti collaterali. Così dice Gianfranco Beltrami, docente del corso in Scienze Motorie dell'Università di Parma e membro del consiglio direttivo della Fmsi (Federazione medico sportiva italiana). Occorre quindi predisporre un piano su misura per ognuno e la "ricetta" va prescritta da uno specialista in medicina dello sport, specie se è presente una malattia cronica. In questo modo si evitano i rischi di "overdose" di questa terapia naturale, che possono danneggiare l'apparato muscolo-scheletrico. Fatte queste necessarie precisazioni, via libera a movimento che ha un lungo numero di indicazioni come "coadiuvante" in diverse patologie. Basti pensare ad esempio alle malattie cardiovascolari, prima tra tutte l'infarto: anche in seguito ad un episodio ischemico acuto del cuore si può programmare un'attività fisica mirata, che preveda sport aerobici, ricordando che la prescrizione deve mutare in base all'età. Allo stesso modo lo sport può essere una terapia in caso di obesità o di malattie del metabolismo e addirittura aiutare a riprendersi chi soffre di depressione. Solo ci vuole sempre la corretta indicazione e il ruolo del medico è vitale per ottimizzare il rapporto rischi-beneficio di questo trattamento.
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