mercoledì 22 maggio 2013

Semaforo verde per i vegetariani

Semaforo verde per i vegetariani 

Materiale editoriale - Descrizione e modalità di aggiornamento 

La dieta vegetariana abbassa il rischio cardiovascolare. A dirlo è uno studio pubblicato su American Journal of Clinical Nutrition e condotto all'Università di Oxford su 45.000 persone seguite per una quindicina d'anni. Chi ha escluso la carne, controllando però il rapporto tra i diversi macronutrienti, ha avuto un rischio inferiore di quasi un terzo rispetto a chi invece non ha fatto a meno delle carni nella sua dieta. Secondo gli esperti, un'alimentazione ricca di vegetali e fibre e povera al contempo di grassi di origine animale e carne può essere d'aiuto per mantenere il benessere, come da tempo sottolinea il noto oncologo Umberto Veronesi. Tuttavia occorre prestare attenzione a non esagerare. Perché la situazione non è la stessa per tutti coloro che hanno abbracciato la filosofia del vegetarianesimo. Se da una parte ci sono gli onnivori, quelli che mangiano di tutto, dall'altra ci sono gli ovolatto vegetariani, che rinunciano a carni e pesce ma assumono uova latte e derivati. E poi ci sono i classici vegani che invece rifiutano qualsiasi alimento di origine animale. Secondo Pietro Antonio Migliaccio, Presidente della Società Italiana di Scienza dell'Alimentazione, gli ovolatto vegetariani in ultima analisi "introducono tutte le sostanze necessarie all'organismo, come il calcio del latte o il ferro e le vitamine delle uova. Chi invece segue un'alimentazione vegana può andare incontro a problematiche nutrizionali, soprattutto se non vengono fatti i giusti abbinamenti". Tra i consigli per non rischiare deficit, c'è ad esempio quello della classica pasta e ceci o pasta e fagioli come piatto unico, che consente di avere a disposizione gli aminoacidi essenziali e quindi una corretta sintesi proteica.
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