venerdì 25 aprile 2014

Blu di metilene e malattia di Alzheimer

Blu di metilene e malattia di Alzheimer 

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Il blu di metilene è un colorante datato che ora viene proposto come possibile trattamento per chi soffre di malattia di Alzheimer. La sua azione sarebbe legata non tanto all'amiloide, la sostanza che si accumula nelle cellule delle persone malate, ma piuttosto ad altri composti chiamati proteine Tau. La "mancanza di pulizia" delle cellule cerebrali è stata correlata con l'evoluzione di numerose forme di demenza, e non solo della malattia di Alzheimer. Al momento, tuttavia, dati clinici non sostengono l'effettiva utilità del trattamento per questa forma di demenza.
Blu di metilene e Alzheimer

domenica 13 aprile 2014

Avanza la sanità elettronica

Avanza la sanità elettronica 

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La cattiva notizia è che solo il 9 per cento degli ospedali in Europa consente ai pazienti di accedere del tutto o in parte alla cartella elettronica online. La buona notizia è che l'informatizzazione dei sistemi è ormai diventata una realtà. Sei medici di medicina generale su dieci hanno utilizzato strumenti di assistenza sanitaria in rete nel 2013, con una crescita del 50 per cento rispetto al 2007. Il dato emerge da un'indagine della Commissione europea, che sottolinea l'importanza di una ancor maggior diffusione di questo approccio.
Sanità Elettronica

martedì 1 aprile 2014

Sla, l’Italia individua un gene fondamentale nella genesi della malattia

Sla, l’Italia individua un gene fondamentale nella genesi della malattia 

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Gli entusiasmi vanno frenati, anche perché passare dalla ricerca di laboratorio ad un'applicazione terapeutica non sarà né facile né rapido. Ma è certo che la ricerca italiana sulle forme familiari di sclerosi laterale amiotrofica, meglio nota con la sigla Sla o come malattia dei calciatori visto l'elevato numero di casi di patologie manifestatisi nel mondo dello sport, aggiunge un altro importante tassello alle conoscenze della scienza. La buona notizia viene dalla copertina di Nature Neuroscience, che la prestigiosa rivista dedica all'individuazione del gene "Matrin 3" da parte di un consorzio cooperativo di scienziati italiani coordinati da Adriano Chiò del Centro Sla dell'Ospedale Molinette di Torino. Il tratto di Dna che avrebbe un ruolo importante nel determinare il quadro patologico in specifiche condizioni è stato riconosciuto in famiglie con diversi soggetti che presentano la malattia neurologica associata a demenza fronto-temporale. Al momento non si può parlare di ripercussioni terapeutiche della scoperta, ma è certo che conoscere meglio le origini della Sla significa porre la basi per arrivare a meglio conoscere potenziali target farmacologici su cui agire. Siamo ancora nella fase della "ricostruzione" del mosaico, fatto di tantissimi tasselli. Ma lo stesso Chiò ricorda come grazie a quest'ultima scoperta si sia riusciti a capire che l'Rna avrebbe un ruolo centrale nella genesi della malattia e quindi potrebbe diventare "il bersaglio di farmaci complessi e intelligenti".
SLA