giovedì 16 ottobre 2014

Così i farmaci abbassano i valori di Psa


L'antigene prostato-specifico o Psa rappresenta sicuramente uno degli argomenti che più colpiscono la popolazione maschile, in particolare nella mezza età, quando la rilevazione del valore viene impiegata come strumento di screening per eventuali problematiche della ghiandola. Non stupisce quindi che le persone vogliano sapere se esistono farmaci in grado di abbassarne i livelli. Tralasciando per un attimo i medicinali impiegati per il trattamento del tumore prostatico, che hanno come effetto proprio la riduzione del Psa perché interferiscono con l'azione o la produzione del testosterone, non va però dimenticato che anche alcuni trattamenti non direttamente mirati al controllo di un'eventuale neoplasia o delle sue metastasi possono risultare utili per far scendere i valori di questo parametro. Ad esempio basti pensare all'azione dei classici inibitori della formazione del diidrotestosterone, come finasteride o dutasteride. La loro attività sul volume ghiandolare in caso di ipertrofia prostatica è ampiamente provata, ma si accompagna ad una riduzione dei livelli di Psa che mediamente possono essere doppi rispetto a quanto viene effettivamente rilevato in corso di terapia. Qualche riduzione - in genere poco significativa - del parametro si può avere anche nelle persone sottoposte a trattamenti con integratori o altri antiossidanti, così come gli antibiotici impiegati per la cura delle prostatiti hanno ovviamente un'azione sui valori di questo parametro.
Link: PSA

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