mercoledì 15 maggio 2013

Epatite C, un nuovo farmaco per chi non regge l’interferone

Epatite C, un nuovo farmaco per chi non regge l’interferone

Materiale editoriale - Descrizione e modalità di aggiornamento 


Sta per arrivare un nuovo medicinale mirato per la cura dell'epatite C, patologia virale che interessa un milione e 250mila italiani e può condurre a tumore del fegato. Si chiama sofosbuvir ed è un inibitore della polimerasi NS5B, cioè una proteina fondamentale per la replicazione virale. Negli studi clinici presentati al congresso dell'European Association of the Study of the Liver (Easl) tenutosi ad Amsterdam, il farmaco ha fatto rilevare una percentuale di eradicazione virale che può arrivare anche la 90 per cent e poco tempo, e senza dover ricorrere all'interferone. Secondo Massimo Colombo, direttore di Medicina Specialistica e Trapianti d'Organo all'Università di Milano, il nuovo farmaco potrebbe rivoluzionare la terapia in particolare nelle categorie virali in cui agisce senza interferone, ovvero i genotipi 2 e 3. Sempre secondo l'esperto, in pratica la somministrazione della molecola, che si assume per via orale, non è gravata da effetti collaterali e non induce resistenze genetiche nel virus, evitando quindi i frequenti controlli della carica virale. Per quanto riguarda la disponibilità della terapia sul mercato europeo, si attende il via libera dell'Ema tra i 2014 e il 2015.
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