martedì 12 maggio 2015

Quella dieta ci salverà dall’Alzheimer?


La "Mind Diet", messa a punto dall'epidemiologa Martha Clare Morris, arriverebbe a dimezzare il rischio di andare incontro alla malattia degenerativa. Rappresenta una sorta di cocktail tra la classica dieta mediterranea e la Dash, utile per la prevenzione dell'ipertensione. E' un'alimentazione sana che può contribuire a ridurre il rischio, ma la ricerca che ne dimostra l'efficacia va comunque letta "cum granu salis". In primo luogo, infatti, lo studio apparso su Alzheimer and Dementia non tiene in considerazione un aspetto fondamentale nella genesi della patologia, ovvero la familiarità, che rappresenta il fattore di rischio più significativo. A ricordarlo è Massimo Tabaton, docente di Neurologia presso il Dipartimento di Medicina Interna dell'Università di Genova, che pure rileva come alcune delle persone inserite nello studio osservazionale avrebbero potuto avere nel cervello le prime alterazioni patologiche inespresse sotto il profilo clinico. In ogni caso, la protezione alimentare per la demenza va tenuta presente perché sicuramente esiste un effetto antiossidante ed anti-aterosclerosi di alcuni alimenti consigliati. "Ad esempio si sa che i vegetali sono ricchi di principi antiossidanti, potenzialmente in grado di contrastare lo stress ossidativo che aumenta la produzione della proteina beta-amiloide, che si deposita nel cervello in caso di malattia - precisa Tabaton. Inoltre un'alimentazione sana consente di limitare i potenziali fattori di rischio per problemi vascolari come infarto e ictus: quindi nutrirsi con alimenti che riducono il pericolo di danni alle arterie è sicuramente positivo anche per il contrasto alle malattie neurodegenerative".

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